I Gigli di Nola

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Distante da Napoli circa 30 Km e raggiungibile tramite l'autostrada Napoli-Bari, Nola e' una delle cittadine piu' famose del Mezzogiorno.
Delle sue tradizioni secolari ne sono testimoni il DUOMO, in stile neoclassico, le chiese trecentesche di S.Felice e S.Biagio (detta delle Misericordia) , i cinquecenteschi palazzi Covoni e Orsini.
Tra i personaggi storici che hanno avuto in qualche modo rapporti con Nola, ricordiamo: Bruno Giordano, nato in questa terra, morì a Roma bruciato vivo a Campo de' Fiori (XVI Secolo); Pomponio de' Algerio, anch'egli nato a Nola morì a Roma in una caldaia di olio bollente perche' luterano (XV secolo); l'Imperatore Ottaviano Augusto quì volle morire, nella casa che fu' dei suoi avi.(14 a.c.).
Ma il personaggio che viene ricordato con più solennita' e' sicuramente S.Paolino (Ponzo Meropio Paolino 353-431 d.c.) che fù Vescovo a Nola. A Lui e' dedicata la festa dei Gigli ed a Lui e' attribuita l'invenzione delle campane (dette Nolae o Campanae).
La festa dei Gigli ha origine il 26 Giugno di un anno non precisato del V° secolo.
In quel giorno S.Paolino tornava dall'Africa dopo aver riscattato con la sua persona l'ultimo ostaggio, il figlio di una vedova, che era ancora nelle mani dei banditi. Gli altri li aveva riscattati dando tutti i suoi beni.
Fu accolto sulla spiaggia di Oplonti (oggi Torre Annunziata) dal popolo nolano con in testa i gonfaloni delle corporazioni di mestieri. Tra le mani la gente portava fiori (gigli) raccolti nelle campagne.
Forse gia' dall'anno successivo si ripete' l'avvenimento per ricordare l'eroico gesto del Santo.
Con il passare degli anni e dei secoli i gigli furono dapprima portati su legni, poi su cataletti quindi su torri in legno tanto alte che verso il XVII secolo il Vescovo e' costretto a darne la benedizione in piazza perche' troppo alte per portarle nel Duomo. Si arriva così ai giorni nostri, con torri in legno alte anche 30 metri ricoperte di cartapesta, che sviluppano temi storici, religiosi o di attualita'.
Il numero dei gigli e' otto, in ricordo del numero di delegati che accolsero S.Paolino, e sono: Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Barca (con sopra S.Paolino e "o' Turco" che accompagno' il Santo in patria), Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto.
Il "ballo" dei gigli si effettua il 22 Giugno, se Domenica, o la Domenica successiva.


La sagra dei Gigli
La festa per l'anno seguente inizia già la domenica successiva al 22 Giugno. Viene assegnato in questo giorno il Giglio al nuovo "Maestro di Festa" che e' il rappresentante di una delle otto corporazioni. Egli si incarichera' della costruzione del Giglio (affidata a famiglie del posto che si tramandano i segreti costruttivi di padre in figlio) e sceglierà il "Capo Paranza" che e' il personaggio che guida la "Paranza" che trasporta il Giglio.   La "Paranza" e' un gruppo di oltre 200 persone che a rotazione di 150 sollevano il giglio a spalla. Essi vengono disposti sui 4 lati in file parallele. Lo sforzo e' notevole, ma viene superato dalla volonta' e dalla dedizione. 
La procedura per la preparazione del Giglio prevede varie fasi che si svolgono durante l'anno:
'A Cacciata : corteo con fanfara che sfila per le strade con il nuovo maestro di festa.

'A Caparra : somma di danaro che si da ai musicanti che suoneranno sul giglio, ai costruttori, ai rappresentanti della paranza da parte del Maestro di Festa.

  
Lo Scambio : consegna della Bandiera dal vecchio Maestro di Festa al nuovo.

'A Tavuliata : costituzione del comitato che provvedera' alle spese di costruzione del Giglio.

'A Canzone : presentazione del motivo musicale che accompagnera' il Giglio.

  Aizata d''a borda :
momento importante della costruzione in legno, avviene agli inizi di Giugno. Prevede la costruzione della I° Borda, che e' la pertica che costituisce la spina dorsale del Giglio (25 mt). Si procede con la realizzazione della base formata da 4 piedi da 20x20 cm alta 3 mt e larga 2.60 mt. Quindi i 6 pezzi del prospetto da 3.90mt, 3.70mt, 3.50mt, 3.30mt, 3.10mt, 3mt. Si raggiunge cosi' un'altezza di circa 25mt ed un peso di circa 30 quintali.
'O juorno ca' se provano 'e spalle : il Giglio viene portato dal luogo di costruzione alla casa del Maestro di Festa. In questo modo vengono anche provate le "paranze".

'A vesta nova : e' l'operazione che prevede l'applicazione delle decorazioni in cartapesta.

'O sante pe' vie : processione con il busto in argento del santo.

'A serata magica : E' il sabato che precede il giorno della "ballata dei gigli". I comitati promotori sfilano per le strade con la divisa ufficiale.

Si giunge poi a :


'O juorno cchiu' bello

Siamo giunti alla Domenica.
 
La giornata inizia alle 9 del mattino con la celebrazione della S.Messa vicino ai gigli. Quindi gli uomini della paranza prendono posto sotto la base inserendo delle barre di varie lunghezze (fino a 6mt) con uno spessore di 12cm. Dalla casa del "Maestro di festa" vengono portati in Piazza del Duomo.
Qui il Vescovo, in processione con il busto del Santo ed i gonfaloni delle otto confederazioni, benedice i Gigli e, dopo un breve discorso, rientra in Duomo.
Dopo una breve sosta per il pranzo si da il via alla ballata dei gigli.
Dalla piazza del Duomo il giglio dell' ORTOLANO, seguito in ordine da SALUMIERE, BETTOLIERE, PANETTIERE, BARCA, BECCAIO, CALZOLAIO, FABBRO, SARTO , inizia il suo giro per le vie della citta'.
Il percorso seguito e' lo stesso da secoli e prevede varie prove che mettono in risalto le qualita' della paranza guidata dall'abilita' del capo paranza. Lungo il percorso si fanno varie soste per fare riposare la paranza e permettere il cambio degli uomini. Si fanno vari giri a 360°, si fa "Paranza (spostamento del giglio) a destra e a sinistra, si fa sobbalzare il gilgio una o due volte, e, prova importante, al grido "cuoncio cuoncio e jetta" del capoparanza, si lascia cadere a terra il giglio cercando di far vibrare la punta dello stesso il meno possibile.
Da questi comportamenti i giudici di gara disseminati lungo il percorso, valutano e votano.
   Fatica e sforzo sono enormi. Ma gli uomini della paranza riescono persino a cantare mentre trasportano il giglio. Si procede quindi per Via S.Felice facendo varie soste, mentre i musicanti cantano la canzone del giglio ed altre canzoni napoletane. 


Giunti all'incrocio con Via Senatore Cocozza,(vista dall'alto) si incontra la prima difficolta'. Per attraversare l'incrocio si devono togliere uomini e barre laterali perche' il punto e' molto stretto.
Si prosegue per Via A.Leone con canti e balli della gente che precede il giglio. Si giunge così in uno dei punti piu' difficili dell'intero percorso : la girata delle Carceri.
Qui si vede la vera abilita' del capoparanza a la vera forza della paranza. Si iniziano a vedere i primi segni della fatica con la comparsa delle gobbe dovute allo strofinamento delle barre sul collo.


Si deve far compiere al giglio un giro di 180° in uno spazio strettissimo senza fare urtare le barre contro il muro che e' stato, per l'occasione, dipinto di bianco per evidenziare eventuali "toccate".

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Un passaggio effettuato senza urti vale l'esultanza degli uomini della paranza.




Si procede per Via Meriliani e Via Tansillo. Qui si sosta fino al sopraggiungere di tutti i gigli in coda.
Si ripercorre Via S.Felice nel senso inverso al precedente, quindi per Via S.Paolino si giunge a Piazza M.G.Marcello.
Una breve sosta e si riparte per l'ultima prova: Vico Piciocchi.
Gli uomini sono stremati, ma bisogna superare questo vicolo senza sosta, senza barre e uomini laterali, altrimenti tutto e' stato inutile.
Molti gigli si inclinano durante la corsa, qualcuno urta anche i cornicioni dei palazzi adiacenti, ma non bisogna fermarsi per nessun motivo!
Superato questo ultimo ostacolo, si riporta il giglio in piazza del Duomo o lo si lascia in Via T.Vitale.
Al passaggio dell'ultimo giglio, quello del Sarto, sono circa le otto del mattino del giorno dopo.
Ma la festa continua il giorno dopo con:
'A strusciata : uomini e donne non di paranza, stisciano i gigli lasciati a via T.Vitale fino a piazza del Duomo.
'O colpo 'e core : dopo alcuni giorni di sosta in piazza, i gigli vengono spogliati dei rivestimenti e smontati.
Ma non c'e' tempo per i rimpianti, sono gia' stati assegnati i gigli del nuovo anno ai maestri di festa : la gente si prepara ai festaggiamenti.......


GONFALONI