L’ABBRACCIO DEL CAFFE’
di Annalisa Copiz
Bolivia,
chiese barocche,
miniere infernali.
L’antro della terra sputa fiamme polverose.
Parlami ancora stanotte,
non lasciare che il buio mi rapisca le stelle,
non lasciare che il sonno mi nasconda la luna.
L’abbraccio caldo del mio nero caffè
non lascerà che la notte porti via le mie fate.
Ascolta il mio silenzio,
sentirai un cuore impazzito
che mi rotola nel petto incontrollato.
L’aroma intenso del mio nero caffè
tornerà a scivolare sulla tela dei miei cuscini.
Sognerò le tue dita sul contorno delle mie labbra
a chiedere un bacio ancora mai avuto.
Mi scuoterà il vento a frustare nella schiena,
ma tornerò a riposare sulle tue morbide labbra.
Mi tuffo ancora nel mare della mia bevanda nera,
a possedere la ricchezza dell’acqua.
Gli spiriti ribelli del fondo granuloso
mi salgono pel viso nel mattino rugiadoso.
Dormiente tra note di vaniglia,
inebriata dai vapori del morbido caffè,
formo ricami aromatici di tentazioni evanescenti.
La seduzione rotonda del dolce e solido profumo
fiorisce nel rito di un bagno di legno di guaiaco.